“Migliaia di ore all’anno tra assistenza sociale e psicologica, mediazione culturale, supporto amministrativo, per un valore di circa 130mila euro. Di queste attività di accoglienza ai migranti dichiarate e rendicontate a Roma dal Comune di Narni tra il 2015 e il 2017, però, secondo le verifiche effettuate una parte significativa non è mai stata fatta.”
La denuncia arriva direttamente da ilfattoquotidiano.it, e si riferisce allo Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati politici) di Narni, progetto con a capo il Comune di Narni e gestito da quattro diverse associazioni, Arci Nuova, Arci Solidarietà Terni, Laboratorio Idea e l’Associazione San Martino, quest’ultimi due legati alla curia.
Secondo il giornale diretto da Marco Travaglio, “il progetto vale più di un milione di euro all’anno, di cui l’80% arriva dal ministero dell’Interno, mentre il restante 20% è un cofinanziamento comunale. Più di 200mila euro di cui circa 130mila sono per i costi di personale, pari a oltre 7mila ore annue, che però nella realtà in parte non sarebbero state effettuate.”
L’articolo racconta, come da testimonianze raccolte, una grande parte dei dipendenti fino al 2016 non sapeva nemmeno di essere stato inserito nella delibera comunale inerente, datata però 16 Ottobre 2013.
Diversi dipendenti hanno raccontato come le molteplici ore mensili imputate a loro nome, in realtà non siano mai state svolte, con addirittura due responsabili dell’area amministrativa del comune di Narni che per il 2014 si sarebbero viste imputare circa 1.400 ore, a fronte delle sole 90 svolte. Cosa che ha portato le dipendenti a segnalare l’errore allo Sprar centrale di Roma, senza però, che ci fossero conseguenze.
L’articolo riporta poi anche altri casi simili accaduti ad altri professionisti della struttura, con alcuni che addirittura sono stati registrati per delle mansioni, che in realtà non erano quelle svolte.
“Bisogna fare chiarezza. Vogliamo capire che tipologia di percorso di inclusione sociale hanno affrontato i richiedenti asilo per essere inseriti nella società e la tipologia di lavoro svolto dai dipendenti”, ha dichiarato al ilfatto.it il consigliere regionale della Lega Nord Emanuele Fiorini, che dopo due richieste di accesso agli atti al Comune di Narni, continua a vedersi negata una parte dei documenti, oltre ad essere pronto a segnalare tutto alla Procura.
Intanto, allo Sprar centrale di Roma, non ne sanno nulla, e nemmeno la rettifica della rendicontazione sembra aver fatto sorgere qualche dubbio, mentre per il comune di Narni non sembrano esserci irregolarità, sottolineando come il comune non ha preso soldi per questi servizi ma ha semplicemente messo a disposizione il suo personale per il progetto.
Tranquillo anche Francesco Venturini, presidente dell’associazione San Martino e firmatario delle rendicontazioni: “È solo una bega politica delle opposizioni.”