Ha suscitato clamore e sdegno la notizia di centinaia di irregolarità riscontrate dalla guardia di finanza nei confronti di 3 cooperative sociali di Terni (qui l’articolo). Le cooperative denunciate non facevano parte ne di Confcooperative ne di Legacoop (le due principali organizzazioni di categoria). Ora arriva il commento di Fp-Cgil Umbria che parla della necessità di mettere in regola l’intero sistema.
In una nota Vanda Scarpelli, segretario della Cgil funzione pubblica dell’Umbria, afferma come sia “responsabilità della politica locale definire al più presto scelte, razionalizzazioni e riorganizzazioni. Contemporaneamente è fondamentale che gli enti appaltanti garantiscano puntualmente la filiera del controllo e delle verifiche, del rispetto delle regole e dei contratti. E’ necessario che il processo messo in atto dall’assessorato per le politiche sociali sull’accreditamento prosegua celermente il suo percorso, garantendo qualità del lavoro e dei servizi: è necessario, insomma, estirpare fenomeni di illegalità e contemporaneamente serve che le imprese sociali che da anni ‘fanno’ il welfare nella nostra regione definiscano anch’esse percorsi di qualità e di rispetto delle regole”.
“Sappiamo – continua Scarpelli – che le cooperative denunciate erano state da tempo escluse dalle centrali cooperative ma è necessario fare di più, è necessario mettere in regola tutto il sistema. Si assuma il contratto nazionale quale unico riferimento di rapporti tra lavoratore e impresa, si rispettino gli accordi sottoscritti e si dia valore e qualità alle relazioni sindacali”.