Terni sembra Grozny, la bombardata capitale della Cecenia. Il paragone lo avanza Andrea Liberati di Italia Nostra Terni che denuncia un degrado dilagante nelle vie cittadine. Liberati punta l’attenzione su vasi per piante divenuti cestini per rifiuti, ritagli di verde pubblico non curati, facciate orribili e degradate di palazzi del centro cittadino. A fronte di questo, chiede al sindaco di imporre più decoro, anche obbligando il rifacimento di facciate di palazzi.
Questo il comunicato di Andrea Liberati di Italia Nostra:
“’…E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossa…’ (‘Emozioni’, Battisti-Mogol, 1970)
Basterebbe ascoltare Battisti per avere una città meno grigia: occorre infatti restituire alle essenze arboree la terra loro necessaria. E’ urgente ‘ossigenare’ alberi e piante, da via Battisti a viale della Stazione, da piazza Tacito a via Fratti a via Mazzini, solo per soffermarsi su parte del centro città.
Tacendo degli osceni vasi di piazza Tacito, da tempo divenuti gettacarta, in tutti i riquadri ricavati tra asfalto e cemento, e destinati alle piante, si sono anche formate fosse profonde, pericolose per i pedoni.
Possibile che l’amministrazione non affronti un fenomeno ormai esteso a macchia d’olio a Terni, tanto diffuso da sembrare persino normale?
Allo stesso modo potrebbero apparire come normali altre situazioni. Che dire ad esempio, tra le tante facciate orribili del centro cittadino, di quell’edificio fatiscente di via Mazzini, sito a un passo da piazza Tacito, peraltro collocato proprio davanti alla sede del PD? E’ almeno un anno che da quelle parti (ma non solo) Terni ricorda Grozny (Cecenia). Anche qui: possibile che nessuno veda e dica alcunché?
Il sindaco emetta un’ordinanza per il rifacimento della facciata su via Mazzini, ripristinando un livello minimo di decoro e di senso civico. Terni ha infatti un regolamento edilizio molto preciso al riguardo. Recita l’art.40:
1. I proprietari degli edifici che prospettano o sono comunque visibili da vie e spazi pubblici o di uso pubblico, sono tenuti a conservare in condizioni di integrità, decoro ed efficienza i paramenti murari, i rivestimenti, le decorazioni architettoniche, nonché gli infissi, i serramenti, i manti di copertura, le gronde, e in generale tutti gli elementi accessori e di finitura che concorrono a definire l’aspetto esteriore degli edifici medesimi nonché le aree pertinenziali, provvedendo ai necessari interventi di manutenzione e restauro.
2. L’Amministrazione comunale può ingiungere ai proprietari degli edifici e, in caso di inottemperanza, provvedere d’ufficio ponendo le spese a carico degli stessi, l’esecuzione delle opere necessarie ad eliminare soluzioni esteticamente deturpanti e condizioni di degrado tali da recare grave pregiudizio al decoro, alla sicurezza e alla pubblica incolumità.
Città diletta è una Terni più curata: tu chiamale, se vuoi, emozioni”.
(Qui replica dell’amministratore del condominio di via Mazzini di cui parla Liberati)
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