L’ospedale di Terni ha potenzialità importanti, ma anche limiti evidenti a livello strutturale ed organizzativo. Nel 2012 sono stati tagliati costi per 3 milioni e mezzo di euro e al contempo sono aumentate le entrate per 3 milioni. E’ in sintesi quanto contenuto nella relazione del direttore generale dell’azienda ospedaliera, Andrea Casciari, che ieri, in audizione nella Terza Commissione regionale, ha tracciato un bilancio e fatto il punto della situazione.
“L’Ospedale di Terni ha potenzialità importanti, ma anche limiti evidenti a livello strutturale ed organizzativo. Le grandi potenzialità riguardano invece le risorse umane e quindi i professionisti che ci lavorano. Per questo bisogna puntare sulle numerose eccellenze di cui la struttura sanitaria dispone e sulla sua posizione geografica di cerniera tra Umbria e Lazio che può dar vita ad una sempre più consistente mobilità attiva”.
Casciari, che ricopre il ruolo di dg dallo scorso mese di gennaio, accompagnato dai direttori, sanitario ed amministrativo, Leonardo Bartolucci e Riccardo Brugnetta, non ha mancato di sottolineare come l’Age.Na.S. (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) nel 2011 ha posto l’ospedale di Terni, per qualità di prestazioni, all’ottavo posto a livello nazionale e al primo per il Centro Italia.
“Importantissima per il futuro della struttura – ha detto Casciari – è la sua collocazione geografica che gli permette di ampliare il suo bacino di utenza, creando una importantissima mobilità attiva. Ed è proprio su questo che abbiamo impostato la nostra attività per il prossimo triennio. Il nostro primo intervento ha riguardato la rivisitazione degli elementi organizzativi. Abbiamo rivisto i contratti di appalto nominando, in proposito, un responsabile diretto: un passaggio fondamentale per la razionalizzazione delle uscite”.
Casciari ha proseguito con i numeri: “L’ospedale dispone di 525 posti letto ed anche nella stagione estiva rimane a pieno regime. Il lavoro che stiamo sostanzialmente portando avanti, che è anche una sfida che possiamo vincere, è quello di controllare capillarmente i costi, puntando al contempo al miglioramento dei servizi. Il dato dell’attività dei primi sei mesi dell’anno porta ad una contrazione dei costi, su base annua, di 3 milioni 500 mila euro rispetto al 2012. Nel contempo abbiamo registrato un incremento di presenze extra regionali che dovrebbero corrispondere, sempre su base annua, ad una mobilità attiva che porterà nelle nostre casse circa 3 milioni di euro in più rispetto all’anno passato. Questo corrisponderebbe ad un margine positivo di 6-7 milioni di miglioramento economico. E su un bilancio complessivo di 180 milioni di euro, questo corrisponde a circa il 3 per cento”.
“Attualmente – ha proseguito il dg – l’azienda ospedaliera di Terni dispone di un finanziamento di 16,8 milioni di euro, di cui 3,6 milioni verranno destinati ad interventi strutturali antincendio, 8,4 milioni per le ristrutturazioni e 4,8 milioni di euro verranno destinati all’acquisto di nuove tecnologie. Come direzioni generali di Perugia e Terni, insieme all’Università, stiamo lavorando su protocolli attuativi. Si stanno costruendo dipartimenti interaziendali tra Perugia e Terni mettendo in atto una vera e propria integrazione nei percorsi sanitari. Questo dà vita ad una riduzione reale dei costi di gestione. Viene in sostanza snellito il sistema liberando risorse da impiegare in maniera efficiente in altri bisogni ed esigenze. Tra gli obiettivi c’è anche una sempre più marcata integrazione tra Azienda ospedaliera e Asl di riferimento, necessaria per l’eliminazione di doppioni e razionalizzazione dei servizi”.
A margine dell’audizione, dopo che la Commissione ha deciso di programmare a breve una visita all’ospedale Santa Maria di Terni, Raffaele Nevi (PdL) ha affermato come “dalla relazione del direttore Casciari è emersa una importante chiarezza di idee circa l’impostazione della struttura, del suo rapporto con l’Università e la strategia in generale per il suo futuro. Finalmente si è imboccata la strada della razionalizzazione dei costi senza tagliare i servizi, aumentando addirittura la qualità delle prestazioni. Credo che possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo. È chiaro che le cose da fare sono tante perché per troppi anni l’ospedale è stato completamente dimenticato dalla politica regionale”.
Massimo Buconi (Psi– presidente Terza Commissione) ha affermato: “Casciari ha descritto con molta efficacia lo stato dell’arte dell’ospedale di Terni ed i positivi provvedimenti riorganizzativi già messi in atto per esaltarne le numerose eccellenze. Confidiamo in una rapida applicazione del complesso della riorganizzazione generale. Ora, come Commissione, trarremo alcune valutazioni dalle audizioni, dalle quali è comunque emerso un quadro positivo pur nella difficile situazione economico-finanziaria. Sostanzialmente è emerso però un dato importantissimo: si può contenere la spesa razionalizzando i costi e mantenendo al contempo la qualità dei servizi”.