All’ospedale di Terni il dottor Amilcare Parisi e la sua equipe chirurgica hanno eseguito un intervento di gastrectomia totale radicale con ricostruzione del tratto digerente per cancro gastrico adottando una tecnica interamente mininvasiva robotica. Si tratta di una tecnica unica nel suo genere, secondo la letteratura è il primo caso eseguito a livello nazionale e quello ternano è uno dei pochi centri a livello mondiale che hanno intrapreso questa soluzione tecnica. Soprattutto per la fase ricostruttiva realizzata mediante una tecnica innovativa studiata e sviluppata personalmente dal dottor Parisi.
Il direttore generale Andrea Casciari commenta: “Il dipartimento di chirurgia digestiva guidato dal dottor Amilcare Parisi grazie alla presenza di un robot ‘da Vinci’ di ultima generazione, è all’avanguardia nel trattamento del cancro dello stomaco, il quarto tumore più diffuso a livello mondiale, che trova nella chirurgia il suo trattamento cardine. E’ un’ulteriore conferma che pone la struttura ospedaliera di Terni come centro di eccellenza per la chirurgia robotica mininvasiva”.
L’ultimo intervento eseguito dal dottor Parisi con questa tecnica (l’undicesimo) verrà trasmesso integralmente sul portale web nazionale della Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI) e sarà presentato a San Francisco il 25 ottobre al sesto Congresso mondiale di Chirurgia Robotica del Clinical Robotic Surgical Association (CRSA). E’ tra gli interventi più complessi nell’ambito della chirurgia dell’apparato digerente e consiste nell’asportazione di tutto lo stomaco con associata la rimozione in un unico blocco di tutte le stazioni linfonodali loco-regionali secondo le più aggiornate linee guida oncologiche internazionali, e nella successiva ricostruzione del tratto digerente.
“L’unicità della procedura – spiega Amilcare Parisi, direttore del dipartimento di Chirurgia dell’apparato digerente e di gastroenterologia – è l’esecuzione di tutte queste fasi dell’intervento senza l’apertura della parete addominale. La rimozione dell’intero stomaco e le suture chirurgiche per ricostruire il tratto digerente sono state compiute in maniera completamente intracorporea, grazie all’ausilio di strumenti robotizzati controllati dal chirurgo operatore da una console remota. Tutto questo è stato possibile attraverso alcune piccole incisioni di soli 8mm. Alla fine dell’intervento il paziente presenta solo una piccola incisione di appena 3cm nel quadrante inferiore destro dell’addome (simile a quella eseguita per un intervento di appendicectomia), attraverso la quale viene estratto il pezzo operatorio”.
In questo modo, spiega l’azienda ospedaliera, la garanzia di un intervento radicale si unisce ad un eccellente decorso post-operatorio caratterizzato da un ridotto dolore, un veloce recupero della funzionalità digestiva e una rapida dimissione (dopo appena 4 giornate dopo l’intervento) con un netto miglioramento della qualità della vita rispetto ad un approccio in chirurgia tradizionale open.