Il Comune di Terni fa il doppio gioco: afferma di non voler incenerire i rifiuti e intanto si appresta a produrre Css, cioè immondizia destinata ad essere bruciata. E’ questa la considerazione del Comitato No Inceneritori Terni che ieri pomeriggio, insieme ad alcuni cittadini, ha dato vita ad un presidio sotto palazzo Spada ed ha simbolicamente occupato l’aula del Consiglio aprendo striscioni proprio contro la produzione di Css (Combustibile Solido Secondario).
Afferma il Comitato No Inceneritori: “Il doppio gioco del Comune: da una parte pubblicamente si dice contrario all’incenerimento dei rifiuti, in realtà sospendendolo fino al 2015, mentre dall’altra finalizza il trattamento dell’indifferenziato alla produzione di balle di Css. Soprattutto, cosa ancora più grave, è che tale combustibile potrà essere bruciato da cementifici, centrali termoelettriche superiore ai 50 mw come ad esempio l’inceneritore di Terni, di proprietà di Acea. Ma alla città non è dato ancora sapere quali di questi impianti saranno dedicati. A questo va aggiunto poi che chi produrrà Css, quindi chi si aggiudicherà l’appalto per la gestione dei rifiuti dell’Ati4, dovrà pagare l’impianto che lo brucerà. Siamo alla beffa”.
Il Comitato No Inceneritori spiega poi il meccanismo normativo: “Grazie al decreto Clini del febbraio 2013 il Css, pur essendo prodotto da rifiuti, non rientra più in tale categoria ma diviene combustibile al pari degli altri, quindi svincolato dalla normativa sui rifiuti e dagli obblighi di legge, già di per sé assurdi, sull’incenerimento del Cdr”.
“Insomma – prosegue il Comitato – noi consideriamo tale misura un ennesimo regalo a coloro che sui rifiuti, grazie alla politica sulle così dette energie rinnovabili, speculano da anni grazie all’incentivazione pubblica pagata dalle bollette elettriche; ancora una volta i rifiuti anziché essere destinati al riciclo, riuso e compostaggio finiscono per ritornare ad essere un problema. Ci saranno comunque sempre emissioni nocive, ceneri da smaltire in discarica, raccolte differenziate fasulle come quella ternana, che sembra essere organizzata per fallire e per giustificare il ricorso all’incenerimento”.
Infine una promessa: il Comitato No Inceneritori non parteciperà alla campagna elettorale per le amministrative 2014 ma “ci candidiamo ad una cosa: sbugiardare quanti vanteranno falsamente l’aver approvato un piano d’ambito dei rifiuti che porterà all’incenerimento dei rifiuti”.
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