Proventi dei kebab a Terni per finanziare terrorismo: cade l’associazione a delinquere

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Lo scorso febbraio una vasta operazione di polizia, coordinata dal procuratore Elisabetta Massini, aveva portato all’arresto di nove persone, 47 perquisizioni e 30 denunce ai danni di cittadini curdi componenti di  un’organizzazione criminale legata all’organizzazione terroristica “Ezbollah turca” (qui l’articolo). Nel corso delle indagini era stato appurato che l’organizzazione favoriva l’ingresso irregolare in Europa di loro connazionali, da impiegare successivamente nelle attività di vendita di kebab. I proventi venivano poi inviati in Turchia per finanziare l’organizzazione terroristica.

Ora, a distanza di 8 mesi, cade l’accusa di associazione a delinquere a carico dei curdi arrestati. Il pm, Elisabetta Massini, ha chiesto l’archiviazione del reato associativo accolta successivamente dal gip, Pier Luigi Panariello. Rimane in piede, comunque, il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mentre vanno avanti le indagini della Digos. Per i reati rimasti c’è da valutare la competenza territoriale visto che alcuni di loro sono stati commessi fuori da Terni. La decadenza del reato associativo potrebbe far cadere le accuse a carico di alcuni indagati. Gli avvocati Carlo Viola e Francesco Mattiangeli esprimono soddisfazione per l’archiviazione  e si apprestano a chiedere il risarcimento per l’ingiusta detenzione patita dai loro assistiti.

Terni Oggi aveva riportato la storia di Onder, proprietario del kebab a piazza della Repubblica che, pur non essendo stato toccato dalle indagini, si era sentito tirato in ballo e additato come un criminale. Qui l’articolo https://ternioggi.it/kebab-anatolia-noi-estranei-a-hezbollah-cattiva-informazione-danneggia-gli-onest

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