Falsi periodi di malattia rimborsati dall’Inps, mentre i dipendenti erano regolarmente a lavoro. La guardia di finanza di Amelia ha contestato contributi indebiti dallo Stato per 75 mila euro a una società del settore manifatturiero operante nel ternano. Rilevate anche irregolarità in materia di normativa del lavoro per altri due milioni di euro per avere usufruito di manodopera in nero. Denunciato a piede libero per truffa ai danni dello Stato l’amministratore unico e unico socio.
Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle il datore di lavoro ha registrato in contabilità assenze dei propri lavoratori che corrispondevano a falsi periodi di malattia e che venivano quindi indebitamente posti a carico dell’Inps. Nei giorno in cui i dipendenti, dalle buste paga, risultavano in malattia, infatti, in realtà – secondo le fiamme gialle – continuavano a prestare la propria attività lavorativa. Gli investigatori hanno quindi spiegato che il datore di lavoro, così, vedeva comunque continuare la produzione, ma allo stesso tempo risparmiava sui contributi e sugli stipendi, corrisposti dall’Inps.
I finanzieri di Amelia, coadiuvati anche dall’istituto di previdenza di Terni, hanno quantificato a carico dell’impresa contributi omessi per 25 mila euro e indebito conseguimento delle indennità, a carico dello Stato, per altri 50 mila. Inoltre, nell’ambito dello stesso controllo sono state esaminate le posizioni lavorative degli oltre 20 dipendenti. Sono così emersi – riferisce sempre la finanza – documenti attraverso i quali si è potuto ricostruire che nel tempo l’azienda ha usufruito di 19 rapporti di lavoro in nero e quindi sono state contestate anche le sanzioni per circa due milioni di euro.