Il dipendente dell’Ast arrestato insieme ad altre 5 persone nell’operazione Acciaio d’oro per furti ai danni delle acciaierie di Terni, oggi si è dichiarato totalmente estraneo alle accuse contestate. L’impiegato quarantenne è stato ascoltato dal gip Simona Tordelli nel corso dell’interrogatorio di garanzia e secondo il suo legale, l’avvocato Francesco Mattiangeli, “nega totalmente i reati che gli vengono contestati, in quanto svolge lavoro d’ufficio e solo occasionalmente si recava sul posto per verificare la sicurezza dei trasporti, ma non il peso dei carichi né la loro destinazione”. Il legale, nei prossimi giorni, ricorrerà al tribunale del Riesame.
Quattro i furti, avvenuti tra il 22 dicembre e il 29 gennaio, che vengono contestati a vario titolo al gruppo dalla forestale, che prosegue le indagini per capire se in passato siano avvenuti altri episodi del genere. Dalle intercettazioni emerge intanto il modus operandi della presunta banda, i tentativi di aggirare i vigilanti ed anche gli accordi per spartirsi il ricavato dall’acciaio rubato e rivenduto.
Sull’operazione è intervenuto oggi anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo, che ha dichiarato: “Voglio fare i complimenti e ringraziare gli inquirenti, magistratura e forze dell’ordine, per l’ottimo lavoro condotto nell’ambito dell’operazione Acciaio d’oro che ha consentito di smantellare una serie di ruberie ai danni dell’Ast, azienda strategica non solo per la città di Terni. Oltre a palesare la soddisfazione mia e della città voglio evidenziare anche che l’azienda simbolo di Terni, luogo di lavoro e di identità, va difesa nelle sue peculiarità, nella sua portata occupazionale, nella sua capacità di tenersi a livelli alti sia nell’innovazione e che nelle trasformazioni tecnologiche, non deve essere certo vista come ricchezza da depredare, occasione di facili guadagni e ruberie. Siamo con tutte le nostre energie, insomma, con chi lavora, ad ogni lavello, per dare un futuro alla fabbrica e alle sue maestranze, pronti a respingere chi invece vuole depredare contribuendo così a danneggiare il presente e il futuro delle acciaierie di Terni. In questa direzione va sicuramente anche l’azione intrapresa dalle forze dell’ordine che hanno voluto difendere l’azienda e tutti coloro che vi lavorano con grande onestà e sacrificio”.
Le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl, in una nota unitaria, ricordano invece “che per prime in prefettura e in altre sedi avevamo chiesto e sollecitato da tempo alla direzione aziendale maggiore attenzione rispetto alle politiche di approvvigionamento e di gestione delle materie prime, nonché sulla natura di alcuni appalti. Tutto ciò rafforza la necessità di un protocollo in grado di garantire attraverso regole definite maggiore trasparenza, efficienza ed efficacia sugli appalti stessi”.