Un’organizzazione che per anni ha rubato acciaio all’Ast, realizzando milioni di euro. Ieri il corpo forestale ha concluso l’operazione chiamata “acciaio d’oro” arrestando 6 persone, tra le quali ci sarebbe anche un dirigente di una controllata di Tk-Ast. Sono state eseguite anche diverse perquisizioni in una delle strutture delle acciaierie ternane. Nell’indagine, l’azienda è parte lesa dal reato.
Secondo la ricostruzione della forestale, l’organizzazione faceva in modo che i residui del Centro finitura, anziché essere trasportati nella sede principale di viale Brin per essere fusi e riutilizzati nel ciclo produttivo (o essere rivenduti a clienti esterni), venissero sottratti e conferiti illegittimamente ad un centro di Foligno che commercializza materiale ferroso. Dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche è emerso che in un solo mese l’organizzazione riusciva a sottrarre 80 tonnellate di acciaio per un valore di 100 mila euro. Il traffico illecito sarebbe andato avanti per anni, causando un danno economico molto importante all’Ast.
A finire in carcere sono stati un dirigente di una società controllata dall’Ast, un camionista e un gruista di una ditta che ha in appalto il servizio di trasporto di tali materiali; ai domiciliari, invece, il titolare della stessa ditta, un addetto “compiacente” alla portineria e il proprietario di un centro di recupero rottami di Foligno dove veniva trasportato il metallo rubato. I reati contestati a vario titolo dagli inquirenti vanno dall’associazione per delinquere per la commissione di furti aggravati e continuati alla ricettazione. Insieme ai sei arrestati e’ stata indagata a piede libero una donna che avrebbe svolto il ruolo di staffetta durante i viaggi. Ulteriori accertamenti sono in corso da parte della forestale per comprendere se altri furti sono stati commessi con le medesime modalità ai danni dell’Ast.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal procuratore di Terni Cesare Martellino, dal pm Elisabetta Massini, che ha coordinato le indagini del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Terni, e dal comandante regionale del corpo forestale Guido Conti. E’ stato spiegato che nel corso degli accertamenti sono anche stati installati Gps sui veicoli utilizzati per il trasporto.
Martellino ha detto: “E’ stata un’indagine lunga e complessa svolta ricorrendo a sofisticati strumenti. E’ infatti massimo l’impegno della procura di Terni nella lotta alla criminalità. Per fronteggiare al meglio il fenomeno abbiamo costituito pool di magistrati specializzati. Durante l’indagine siamo stati in contatto con dirigenti tedeschi della ThyssenKrupp che hanno apprezzato l’indagine”. Massini ha aggiunto: “Tutti conosciamo le difficoltà dell’Ast. Con l’operazione ‘Acciao d’oro’ abbiamo dato il nostro contributo per aiutare una realtà importante per Terni. Certamente il commercio illecito non aiuta nessuna economia”.
L’azienda esprime “il proprio riconoscimento alle forze dell’ordine e alla magistratura per il lavoro svolto sinora e assicura la massima collaborazione nel rispetto delle attività investigative in corso”.
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