Ora parla la madre della 12enne colpita violentemente dal coetaneo senegalese. Nella sua versione dei fatti non ci sono dubbi: l’aggressione è avvenuta a causa del crocifisso. Dal racconto emergono anche degli elementi che contrastano un po’ con la versione dei fatti della vicepreside. Si dice comunque pronta a perdonare il ragazzino a patto che chieda scusa e che sia scongiurata la possibilità del ripetersi di episodi simili.
Ha raccontato la donna che all’uscita dalla scuola il 12enne senegalese si è avvicinato ed ha dato una gomitata alla schiena della figlia facendola cadere, poi ha provato a toglierle la collanina con il crocifisso dal collo: “In quel frangente ha parlato in arabo” ha precisato, raccontando però che nei giorni scorsi aveva indicato il crocifisso e con il dito aveva fatto il gesto del no. Subito dopo l’aggressione, la donna ha provato a fermarlo e lui a quel punto si è rivolto in italiano chiedendo di non essere trattenuto.
La madre ha raccontato che la figlia aveva già subito atti di bullismo dal ragazzino senegalese, tra cui palle di carte lanciate in faccia ed un pugno, e che per questo si era rivolta alle insegnanti sentendosi rispondere che quei gesti un po’ aggressivi erano “forse un modo per socializzare”.
La mamma della scolara precisa anche che quella presentata ai carabinieri non sarebbe una denuncia formale ed aggiunge: “Non vogliamo niente, neanche risarcimenti, se lui chiede scusa a mia figlia siamo pronti anche a perdonarlo. Ed anche lei stessa è disposta a perdonarlo. Chiedo però che mia figlia e il suo compagno di scuola vengano separati oppure che le professoresse gli insegnino come ci si comporta e ci sia più vigilanza e attenzione”. Infine ha spiegato la ragazzina resterà a casa per l’intera durata della prognosi (20 giorni).