L’Istituto superiore della Sanità ha rilevato un alto livello di diossine negli alimenti a Terni. E’ l’ennesimo dato allarmante sull’ambiente ternano emerso oggi nel corso di un seminario scientifico organizzato da Arpa Umbria per fare il punto sul diossine. Un dato che preoccupa ma che non sorprende, anche alla luce dell‘inquietante vicenda delle coltivazioni sopra le discariche.
In apertura il direttore di Arpa Umbria, Walter Ganapini ha ricordato che ancora oggi le diossine, che abbiamo incominciato a conoscere dopo l’incidente di Seveso, sono un tema caldo “su cui Arpa si impegnerà sempre di più a livello scientifico e di monitoraggio”.
Ad aprire il seminario è stato Enrico Davoli del “Mario Negri” di Milano che ha presentato le attività del proprio istituto. Nel corso del suo intervento ha analizzato lo stato di evoluzione delle tecniche analitiche. Ha ricordato come le diossine siano ubiquitarie nell’ambiente e la loro pericolosità sia data dal bioaccumulo nell’organismo: “Studi statunitensi ci dicono che le diossine nel nostro ambiente stanno però diminuendo ma bisogna sempre tenere alta l’attenzione con attività costante di monitoraggio e controllo”.
Mara Galletti di Arpa Umbria ha illustrato le attività di monitoraggio delle diossine in Umbria. Tale attività si è concentrata soprattutto sulla Conca Ternana visto che, secondo l’agenzia regionale, è l’area a maggiore criticità ambientale di tutta la regione. Proprio Galletti ha rivelato il fatto inquietante: “Nell’area della Conca ternana i nostri risultati non rilevano una concentrazione delle diossine sopra i limiti di legge per quanto riguarda le matrici ambientali ma l’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato un alto livello di diossine negli alimenti”.
Caterina Austeri di Arpa Umbria ha spiegato che accanto ai controlli in discreto previsti per la legge, da alcuni mesi Arpa Umbria sta utilizzando campionatori automatici di lungo periodo, in grado di campionare fino ad un mese consecutivo e di fornire il dato di concentrazione medio emesso in quel periodo: “Il vantaggio del monitoraggio di lungo periodo è che estendendo il campionamento a tutti i mesi dell’anno si ha una informazione costante dei livelli complessivi di diossine emesse da ogni camino”.
Ha concluso il seminario una tavola rotonda coordinata da Fabrizio Oleari, past President dell’Istituto Superiore di Sanità che ha sottolineato come sia “importante continuare a sviluppare tecnologie per l’analisi e il rilevamento delle diossine per fa ciò è necessario un integrazione sempre più costante fra le Arpa, Istituzioni e Enti di Ricerca. Arpa Umbria, da questo punto di vista, potrebbe diventare essere un punto di riferimento e di raccordo per il Centro Italia”.