Terni, c’è Batman a piazza dell’Olmo: iniziativa goliardica contro il nuovo aspetto

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piazza dell'olmo batman (3)Qualcuno l’aveva ribattezzata “piazza Batman” per via di quelle vele nere che ricordano il simbolo del supereroe e richiamano alla mente la celebre batcaverna. Ora a piazza dell’Olmo, la cui riqualificazione è quasi finita, l’uomo pipistrello è arrivato davvero. Qualcuno dei critici del nuovo aspetto della piazza ha deciso di collocare Batman nella sua nuova casa: da oggi pomeriggio una sagoma di cartone dell’uomo pipistrello è in mostra tra le vele.

Eloquente la critica nei confronti di chi ha realizzato il progetto; nella fumettistica nuvoletta è infatti scritto: “O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare architetto”. Una scritta che scimmiotta la celebre frase del film Batman – Il cavaliere oscuro: “O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo”.

La polemica sulla riqualificazione della piazza, che si trova in pieno centro di Terni, di fronte a piazza San Francesco, era iniziata diversi mesi fa. E “piazza Batman” non era stata l’unica definizione goliardica: dalla pagina satirica “Il Fessaggero”, erano piovuti una serie di improbabili toponomi, tra cui “piazza del colmo (è il colmo che tante menti abbiano fatto una bruttura simile)”, “piazza del colpo (a vederla ti prende un colpo)”, “piazza del voto (motivazione sin troppo chiara)”, “piazza dell’orco (sembra la casa dell’orco di Policino)”, “piazza dell’orbo” (ma st’appiccico chi l’ha fatto, un orbo ?)”, “piazza dell’orto (sotto a ‘sta serra melanzane e zucchine ce vengono bene)”, “piazza dell lotto (chi ha preso li sòrdi pe’ ridulla così ha fatto un terno al lotto!)”, “piazza dell’olmograd (facile da capire)”.

LE FOTO:

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  • Fabio

    E questa sarebbe una notizia da pubblicare? Uno scherzo da quindicenni realizzato dai soliti rosiconi addirittura menzionato in prima pagina? E allora perché non pubblicate anche le scritte antisemite che da anni vengono eseguite dai soliti stupidi nelle vie del centro? Serve dare adito e voce a questi buontemponi? Mah..ho i miei dubbi.a me la piazza piace..vorrei però che pubblicaste un articolo anche dopo Terni on,quando ci sarà la formale inaugurazione della piazza ,per riprendere le opinioni della gente intervenuta. Suvvia,con una crisi economica senza precedenti, ast e via discorrendo, questa sarebbe una notizia da pubblicare? Ovviamente sono stati omessi gli esiti degli appelli avverso le sentenze emesse dai gdp di Terni in merito alla vicenda autovelox, che hanno dato ragione al comune di Terni.su quella situazione tutti zitti eh!?

    • Bruce Wayne

      le notizie che ti piacciono valle a sentire su Radio Galileo !!

  • Umberto

    Nessuno, sono certo, vuole paragonare la vicenda dell’AST con quella di piazza dell’Olmo. Ma la bruttezza della copertura grida vendetta e di gente che non la apprezza per nulla ne conosco molta. I commenti sono i più diversi: “Hanno usato la plastica dei sacchi della “monnezza” per la copertura”, “…che adesso passa l’autobus a piazza dell’Olmo che hanno fatto le pensiline?, “spostano il mercato coperto di largo Manni a piazza dell’Olmo”, “hanno costruito l’entrata della metropolitana” e chi più ne ha più ne metta. Domandate agli operai che stavano installando la copertura quanti “rosiconi” passando domandavano: “Ma che rimane così, tutta nera? Quant’è brutta…”. Io aggiungo: ma non doveva essere una tensostruttura dello stesso colore, più o meno, delle luci della pavimentazione?
    Rassicuro comunque tutti quelli ai quali non piace il nero: la copertura di quel colore rimarrà ben poco tempo, perché a “decorarla” penseranno i piccioni che già hanno iniziato ad appollaiarsi sui pali della struttura, i rami secchi e le foglie degli alberi e la polvere.
    Mi piacerebbe sapere chi la pulirà, poi…
    Mi piacerebbe sapere anche se il materiale con cui è fatta è ignifugo, perché se sotto ci mettono i funghi per riscaldare…

    • Fabio

      Fa più rumore un albero che cade di cento che crescono..me l’ha detto un mio caro amico e lo ammetto,aveva ragione.
      L’opera,finanziata solo per il 20% del comune, ha creato due movimenti:
      Minore spesa pubblica per la sistemazione di una piazza che prima stava allo sbando
      Compartecipazione privata( pubblicità e maggiore lavoro per le aziende che vi hanno partecipato).
      Ammettiamo con candore che ternioggi,stoicamente,e’ l’unica testata che si è’ occupata della vicenda..gli altri non se ne sono accorti o forse non hanno ritenuto necessario pubblicare tale notizia.. La piazza,ora,può piacere o no.non esistono mezze misure.. Chiedo che ternioggi si presenti all’accensione di Terni on,che raccolga le testimonianze delle persone e che torni nei week end in piazza dell’olmo. Voglio anche che faccia qualche scatto fotografico,con.

      • Fabio

        Le centinaia di persone che solitamente siedono nei diversi locali della piazza,illuminate dalla luce dei led rosa..e poi,pubblicate la foto,per farci vedere..sono curioso di vedere l’effetto finale.
        Per me,sarà una figata pazzesca..

  • Filippo

    E’ interessante apprendere che qualcosa si muove. In effetti chi ha voluto una piazza così ha centrato il segno. Ogni qual volta l’opinione pubblica si spacca, vuol dire che l’opera architettonica ha sviluppato un cambiamento nel tessuto sociale ed economico di un contesto urbano da tempo abbandonato a se stesso, quasi dimenticato, non osservato dai più che ci transitavano. Uno spazio destinato ad essere sosta selvaggia di autovetture. Uno spazio violato di una città meta di atti di mera inviltà. Eppure oggi il tema si è spostato sulla “bellezza”. Innanzi tutto, bisogna abbandonare l’idea che vi sia un’unica definizione
    compatta di “bello” e che quindi si possa sapere attraverso dei canoni fissi che
    cosa sia bello.
    La cultura del bello invocata dai molti che hanno voluto giocare per mero strumentalismo potrebbe essere incentrata sull’idea di proporzione,
    di misura, di calcolabilità, di oggettività. Niente di più sbagliato: ciò che è bello può essere anche brutto e ciò che è brutto è bellissimo. Chi sviluppa una idea su tale tema si potrà accorgere che la bellezza non coincide con l’ordine, la regolarità, il tradizionalismo ma c’è qualcosa di più. C’è qualcosa che contribuisce a dire che il bello non è calcolabile nè misurabile. Chi ha ppubblicato non ha colto nel segno perchè ha voluto misurare qualcosa che non potrà essere misurato. Non sono le parole ed i cartelli che misurano il senso delle cose. La bellezza non si misura con le polemiche. La polemica è sterile . Tutto ciò che è espressione di una idea, tutto ciò che è fare è apertura. E’ trasmissione di un messaggio e il messaggio è l’oggetto. Una specie di finestra che ci spalanca la percezione di qualcosa. Una percezione di ciò che non conosciamo. Il nostro futuro. Chi si ancora ad un gioco, non sogna e potrà solo assistere al volo di chi ha il coraggio di sviluppare una discussione. Un plauso ad una amministrazione che ha saputo finalmente muoversi nel terzo millennio.

    • Bruce Wayne

      ma quante cazzate dette tutte insieme !!

      • Simone

        veramente è l’unico ragionamento sensato che ho letto… se si parla di senso estetico accostare la parola “oggettivo” è quanto di più sbagliato si possa fare. Spiega perchè sono cazzate perchè un commento così lapidario ad una disquisizione così elaborata è insulso e povero di contenuti.

  • alberto

    La semplicità delle cose è alla base della professionalità. Non spostiamo la problematica, stiamo parlando della piazza e se anche è effetivamente mal riuscita non vi è nulla di male. L’inteligenza è nell’accet

    tare l’errore e correggersi. L’arroganza lasciamola da parte.

    • Giovanni Di Claudio

      La bruttezza attuale della piazza conferma la mediocrità assoluta e la provincialitá dell’architettura ternana.

  • El Topo

    Senza entrare nel merito dell’estetica, io vi domando: era davvero NECESSARIO effettuare un intervento di questo tipo in una piazza che viveva benissimo così com’era? E, se sì, non sarebbe stato più consono un intervento più discreto, meno invasivo, ma che potesse tenere conto e valorizzare le caratteristiche tipologiche urbane e storiche di quella piazza?

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