Oggi il Comune ha indetto un tavolo plenario per riaffrontare il caso mense. Ma la vicenda è tutt’altro che sopita. Come già al precedente incontro al Caos, il CoSe.C ha scelto di non esserci e torna nuovamente a parlare, facendo da contraltare alla posizione, riferita ieri, del Comitato Commissari Mense: “Noi siamo per la gestione pubblica dei servizi – scrivono – come statalizzazione ma come indirizzo e controllo pubblico da parte dei cittadini: una gestione partecipata. La storia recente, sia nazionale che locale, ci insegna come l’affidamento di servizi al privato comporti un iniquo aumento delle tariffe e un decadimento della qualità degli stessi. Ancor peggio accade, come successo nella refezione in questi anni, quando l’apertura ad una gestione mista, comporta la responsabilità delle spese per il pubblico a favore dell’utile del privato; ciò a preludio di una futura gestione totalmente esternalizzata. Come CoSec crediamo che la gestione cittadina, come compartecipazione alle linee di indirizzo e successivo controllo, è l’unica garanzia di autoregolamentazione dei costi e di un servizio di qualità; solo in questo modo è possibile garantire gli interessi di tutti, a partire dai bambini. Nella necessità di realismo e pragmatismo, il CoSec chiede quanto meno di mantenere l’attuale sistema di gestione, come forma transitoria per rilanciare un serio e approfondito discorso con la città; riconoscendo come interlocutori primari i genitori, gli operatori scolastici e i cittadini”.
Poi il comitato dei Servizi Educativi scioglie le riserve e annuncia che ci sarà invece giovedì 21, di fronte alla II Commissione Comunale, presieduta dal consigliere PD Francesco Filipponi, dove la vicenda mense sarà nuovamente discussa: “Ma in tale sede pretendiamo risposte chiare e certe da tutti”. Sul tavolo di oggi la posizione è critica: “E’ la seconda puntata del reality show e non ci interessa fare da soubrette in uno show fatto da altri. Tale percorso era una finta partecipazione, portava ad un binario morto, perciò lo abbiamo evitato -Alla Giunta abbiamo sempre posto le stesse facili domande, che riproporremo in commissione e alle quali nessuno ha risposto, forse perché troppo imbarazzanti. L’attuale gioco è solo una perdita di tempo e noi abbiamo altro a cui pensare: come salvare i servizi pubblici. Pur senza risposte il finale è scritto negli atti della giunta: delibera n° 269/2015, delibera n° 25/2016, delibera n° 41/2016 la cosiddetta pre-Fornero. Quando oggi sentiamo ancora parlare di pre-Fornero per il prossimo anno e di buchi da milioni di euro il quadro è chiaro. In questo quadro non ci interessa essere rappresentati come bravi e collaborativi. Non parliamo di noi ma del futuro dei bambini e con essi della comunità. Di fronte a questo, noi rispondiamo: il buco è responsabilità di scelte sbagliate e non possono pagarlo i bambini, i dipendenti e i cittadini con l’aumento dei costi e il massacro dei servizi pubblici. Ognuno si assuma le sue responsabilità”.
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