Non è il traffico la principale causa degli alti livelli di polveri sottili nell’aria di Terni: la maggiore responsabilità dell’inquinamento atmosferico da Pm10 va attribuito alle emissioni industriali. E’ quanto sostenuto nel rapporto 2016 di Mal’Aria, dossier di Legambiente.
E’ scritto nel rapporto, al paragrafo dedicato proprio al Pm10: “Per quanto riguarda le aree urbane le emissioni industriali rappresentano la maggiore fonte di emissione in realtà particolari, come Taranto o Terni”. In altre città, prive di grandi complessi industriali, sono invece i riscaldamenti e i trasporti su strada ad incidere maggiormente.
Si tratta di una ulteriore conferma dell’inefficacia del provvedimento di blocco del traffico (o targhe alterne) istituito dal Comune di Terni. Inutilità già constatata negli anni passati e che anche quest’anno emerge con evidenza dai dati delle centraline Arpa nei giorni in cui sono in vigore le limitazioni veicolari.
Nel rapporto di Legambiente, Terni compare al 22esimo posto per il numero di giorni in cui è stato superato il livello di Pm10 i limiti: la centralina Le Grazie ha rilevato 69 sforamenti. E’ inoltre tra le città che, 6 anni su 7, hanno superato anche il limite consentito di sforamenti (35 giorni in un anno).
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