“Dal ‘68 al 2018. Lotto insieme come ieri, per domani". È questo il titolo del convegno che la Cgil di Terni, il Coordinamento donne della Camera del lavoro e lo Spi-Cgil hanno organizzato presso i locali del Caos di Terni.
L’iniziativa, ideata nel novero delle numerose giornate che la Cgil sta organizzando in tutta Italia per il quarantennale della legge 194 – la norma che regola il diritto all’interruzione di gravidanza – ha ripercorso, nei vari interventi che si sono succeduti, la storia dell'emancipazione femminile in Italia.
Al racconto delle protagoniste del 39-68, alcune delle quali presenti in sala, ha fatto da contraltare quello di giovani protagoniste della società e del sindacato odierni, accanto a una toccante esibizione dell’artista Antonia Fama, che ha narrato le difficoltà della condizione femminile dei nostri giorni nel mix di prosa e musica Te lo ricordi.
Molti i temi toccati, dalla conquista di diritti civili fondamentali quali divorzio e aborto, alla trasformazione dell’istituto della famiglia attraverso l’abolizione di istituti quali la dote e lo Ius corrigendi (il diritto di picchiare la propria moglie), fino alla diffusione della pillola contraccettiva e all’unione delle lotte femminili a quelle operaie e studentesche.
Non solo storia però. Poiché accanto al passato il dibattito ha toccato problemi strettamente attuali come l’applicazione della legge 194 all’ospedale di Terni, dove la mancanza di stanze dedicate all’interruzione volontaria di gravidanza – ha ricordato nel suo intervento Valentina Porfidi, resp.le pari opportunità Cgil di Terni – pure previste dalla legge, arreca disagi non di poco conto nelle donne che intraprendono quel percorso.
Sul palco, accanto al segretario generale della Cgil di Terni, Attilio Romanelli, che ha coordinato i lavori, erano presenti Valentina Porfidi (Cgil Terni), Luciana Cordoni (Coordinamento donne Cgil di Terni), il giovane medico nonché resp.le politiche sociali dell’associazione Terni Valley, Cristiana Petrignani, e Barbara Silvestrini, Rsu Eskigel.
Ha concluso i lavori la segretaria nazionale dello Spi-Cgil Lucia Rossi, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza dell’area di crisi complessa anche in termini di occupazione femminile, affermando inoltre che la situazione attuale ci pone di fronte a un bivio: o continuiamo ad arretrare in tema di diritti, che sono poi la sostanza della libertà, o riprendiamo il percorso di emancipazione anche sui temi del lavoro.