Sabato pomeriggio una signora ternana ha chiamato la polizia ed ha spiegato di essere stata fermata nei pressi della stazione ferroviaria di Terni da tre persone che le avevano offerto in vendita uno smartphone marca Samsung. Le avevano mostrato il telefono perfettamente funzionante per il quale le avevano chiesto una cifra irrisoria, considerato il suo reale valore di mercato. La signora ha rifiutato, si è allontanata ed ha chiamato il 113, dando una precisa descrizione dei tre.
Gli agenti della volante li hanno trovati poco dopo e li hanno identificati: tre giovani rumeni (un minorenne, un 19enne e una 21enne) senza fissa dimora, imparentati fra loro, il 19enne con precedenti per introduzione nello Stato e commercio di prodotti falsi e ricettazione, hanno detto di essere arrivati da Roma a Terni con l’auto della donna e di averla parcheggiata nel piazzale ex-Bosco. Gli agenti hanno individuato l’auto, una station wagon con targa bulgara e i vetri oscurati, hanno chiesto alla donna di aprirla e con grande sorpresa, sul sedile posteriore, non visibile dall’esterno, hanno trovato una bambina, in tenera età, che dormiva.
La donna ha dichiarato che la bambina, di nemmeno due anni, era sua figlia ed è allora stata denunciata per abbandono di minore; tutti e tre sono stati denunciati per tentata vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Il minorenne è stato riaffidato ad un parente, rintracciato dalla polizia di Stato. Infine tutti e tre sono stati espulsi dal territorio nazionale per la cessazione delle condizioni che ne determinano il soggiorno.