Oggi il gup del tribunale di Terni, Maurizio Santoloci, ha condannato all’ergastolo Elvis Katalyn Epure e Georghe Buzdugan, i due rumeni accusati di essere gli autori materiali della rapina in casa in cui un anno fa – il 28 aprile 2015 – morì soffocato il 91enne Giulio Moracci.
La sentenza è stata emessa nel corso del processo con rito abbreviato. Il pm Barbara Mazzullo aveva chiesto una condanna meno pesante per i due, 18 anni di reclusione, mentre il gup Santoloci ha deciso di applicare il massimo della pena.
I due rumeni sono detenuti e hanno assistito alla lettura della sentenza. Hanno sempre sostenuto di non avere voluto uccidere Moracci, morto soffocato con il viso appoggiato al materasso del letto, dopo essere stato immobilizzato, pur ammettendo la loro responsabilità nella rapina. Al momento del colpo in casa c’era anche la moglie dell’anziano anch’essa imbavagliata ma sopravvissuta.
Il figlio della vittima, Filippo Moracci, ha commentato: “Auspicavamo un giudizio esemplare e così è stato. Giustizia è stata fatta”. A lui e alla madre Fioranna, il gup Santoloci ha assegnato un risarcimento di 150 mila euro ciascuno. “Ma il nostro unico obiettivo – ha detto Filippo Moracci, presente in aula al momento della lettura del dispositivo – era di dare un esempio, un contributo sociale, e fare in modo che questa sentenza fosse da deterrente”. Altri quattro presunti complici dei due imputati condannati con rito abbreviato sono a giudizio davanti alla Corte d’assise.
Per l’avvocato Luca Maori, che insieme al collega Giuseppe Squitieri difende Epure e Buzdugan, “non c’è proporzione tra i fatti contestati e la pena inflitta. I due imputati sanno di essersi comportati in una maniera che non è conforme alla logica dello spirito umano, ma non volevano provocare la morte di Moracci”. La difesa ha già annunciato che presenterà appello alla sentenza.