Due uomini italiani, uno residente a Terni e l’altro a Roma, sono stati arrestati dai carabinieri perché ritenuti complici e basisti della rapina in una casa di Gabelletta del 28 aprile scorso in cui è morto soffocato il novantunenne Giulio Moracci. Già subito dopo la rapina i militari avevano arrestato i presunti autori materiali del colpo, tre rumeni provenienti dal Lazio. Sia Moracci che la moglie, anche lei in casa al momento del colpo, erano stati legati e aggrediti da due dei rapinatori, mentre il terzo li attendeva in auto. Erano poi partite le ricerche per individuare eventuali basisti.
Le indagini hanno dato esito positivo: i carabinieri hanno arrestato L.C. un ternano di 44 anni, vicino di casa dei Moracci, e S.G. un romano di 60 anni, spesso presente a Terni. Entrambi con diversi precedenti penali alle spalle. I due, secondo i militari, hanno sostanzialmente pianificato la rapina indicando ai rumeni la casa (accompagnandoli fino alla porta d’ingresso) e fornendo loro il nastro adesivo per legare i due anziani. Il 60enne avrebbe anche suonato al citofono facendosi aprire dalla donna 85enne con la scusa della consegna del telegramma, poi erano entrati in azione i tre rumeni.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il giorno della tragica rapina i cinque hanno pranzato insieme in casa del basista ternano, a pochi metri dall’abitazione Moracci. Sarebbe infatti il 44enne ad aver tenuto i rapporti con la banda rumena oltre che essere amico del 60enne. Quando lunedì mattina i due sono stati arrestati, si sono professati innocenti ma secondo i carabinieri stavano progettando nuovi furti e nuove rapine e a tal fine avevano già contattato altri criminali di Roma. Ora si trovano in carcere e dovranno rispondere di rapina aggravata, sequestro di persona ed omicidio in concorso. I militari proseguono le indagini ipotizzando la presenza di un sesto uomo che possa aver fornito informazioni utili alla banda.
Aggiornamento ore 13,40: I due arrestati sono comparsi davanti al gip di Terni Simona Tordelli, alla presenza del difensore dei due, l’avvocato Francesco Mattiangeli, ma si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
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