“Spaccio perché sono disoccupato ma non lo farò più”. E’ quello che un 45enne italiano, di origini tunisine, ha detto ieri alla polizia di Terni che lo ha trovato con dell’eroina. L’uomo ha anche dato una piccola prova del proprio pentimento ma, come ovvio, è stato comunque denunciato.
L’uomo nei giorni scorsi era stato notato dagli agenti in un bar noto come centro di ritrovo di tossicodipendenti e spacciatori. Fermato, agli agenti aveva dichiarato di lavorare come piastrellista, ma di essere senza lavoro da mesi e di non aver ricevuto alcuni pagamenti che gli spetterebbero da alcuni clienti. I poliziotti lo hanno perquisito trovando nelle sue tasche la somma di 300 euro, per lo più suddivisi in mazzetti da 40 euro. Una quantità di denaro un po’ anomala per una persona che afferma di non lavorare da tempo, così nei giorni successivi la polizia non l’ha perso di vista.
Ieri gli agenti hanno deciso di procedere ad un nuovo controllo intervenendo sotto alla sua abitazione. Alla vista dei poliziotti che si avvicinavano, il 45enne ha deglutito immediatamente qualcosa. Alle domande degli agenti su cosa avesse ingoiato, l’uomo ha risposto di aver mangiato una caramella per la paura. Una spiegazione grottesca, così i poliziotti sono saliti nella sua abitazione trovando 5 grammi di eroina e il materiale per confezionare dosi.
Il 45enne ha cercato di giustificarsi dando la colpa alla crisi, spiegando che non avrebbe mai voluto darsi all’attività di spacciatore e, soprattutto, di non volerlo fare più. Come prova della sua serietà, agli agenti ha detto di aspettare fino alla mattina successiva, quando sarebbe arrivato in questura con una sorpresa. Gli agenti, tenendolo sempre sotto controllo, hanno acconsentito alla sua particolare richiesta e questa mattina l’uomo si è effettivamente presentato negli uffici della questura con un ovulo contenente 0,5 grammi di eroina: la famosa “caramella” che aveva ingoiato il giorno prima.
Nonostante il pentimento, il 45enne non ha evitato i guai: è stato denunciato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.