Continua a far parlare, e non potrebbe essere altrimenti, la vicenda della casa di riposo lager di Terni. Quello che viene considerato il gestore e 3 operatori di Villa Maria Luisa sono finiti agli arresti domiciliari con le accuse di aver picchiato, maltrattato, insultato e torturato i pazienti di cui avrebbero invece dovuto prendersi cura. Ora Associazioni delle residenze protette dell’ASL Umbria 2 insistenti sul territorio di Terni, Acradu, Acrit, AnasteUmbria, Lega e Agcicon, commentano l’accaduto ed esprimono la propria indignazione.
In una nota congiunta scrivono che intendono “comunicare la propria indignazione per i gravi episodi avvenuti in una struttura per anziani di Terni e prendere la distanza da tali fatti, in quanto eventi propri di una struttura che non devono coinvolgere né infangare l’intero sistema assistenziale ternano”.
Le associazioni ricordano poi che “le residenze protette per anziani vengono autorizzate dalla Regione e controllate dalle Commissioni del distretto di appartenenza della ASL Umbria 2 per la verifica dei requisiti sia strutturali che organizzativi al fine di garantire un livello assistenziale di qualità, per cui gli episodi portati alla cronaca rischiano di compromettere anche l’impegno di tutte le residenze protette del territorio che con onestà e rispetto svolgono questa delicata missione, per cui riteniamo opportuno chiarire che gli stessi siano la risultanza esclusiva di una gestione interna malata e non rispettosa delle persone che erano deputati di assistere”.