I tre pullman con gli operai dell’Ast sono arrivati a Bruxelles intorno alle 11 di questa mattina: una ventina di ore di viaggio per raggiungere il cuore delle istituzioni dell’Unione Europea. I circa 160 lavoratori hanno iniziato a manifestare davanti alla sede del Parlamento europeo poi incontreranno alcuni europarlamentari italiani. Ad attenderli c’era una delegazione di istituzioni umbre, con la presidente della Regione Catiuscia Marini, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, il presidente del Consiglio regionale Eros Brega e i consiglieri Raffaele Nevi e Alfredo De Sio.
MARINI Marini ha affermato: “E’ importante richiamare l’attenzione delle istituzioni europee che hanno alcune, come la Commissione europea, grandi responsabilità sulla situazione in cui si trova Ast per le decisioni che hanno assunto in passato, in materia di concorrenza e produzione industriale. Poi perché siamo convinti che una parte delle decisioni sull’acciaio risponda alle regole delle istituzioni Ue ma anche alle politica industriale che sulla siderurgia si vuole fare. Non si può ridimensionare e ridurre la capacità produttiva di siti industriali come quello di Terni a vantaggio dell’introduzione, nel mercato Ue, di acciaio che proviene in gran parte da altre aree del mondo, a cominciare dall’Asia. Quindi chiediamo una riflessione su questo a Europarlamento e Commissione, che hanno poteri per dare alcuni indirizzi di politica industriale”.
Quanto alla parte che spetta alla politica nazionale, la presidente della Regione Umbria aggiunge: “Vedremo giovedì col governo. Intanto vedo autorevoli esponenti della Confindustria nazionale che cominciano a parlare del settore come di rilevante interesse nazionale, su cui adottare provvedimenti specifici. Come istituzioni locali condividiamo. E’ una strada su cui confrontarci”.
Aggiornamento ore 12,40: PITTELLA Il capogruppo dei socialisti democratici europei Gianni Pittella, al suo ingresso all’Europarlamento, incontrando il presidio dei lavoratori Ast si è “impegnato a fare subito tre cose”, per sboccare la situazione ed ha “stigmatizzato la decisione di non pagare i lavoratori perché fanno sciopero”. Pittella ha spiegato: “In primo luogo concorreremo ad una risoluzione del Parlamento europeo sul tema acciaio. Come seconda cosa, scriverò immediatamente alla proprietà chiedendo un incontro e stigmatizzando anche la decisione di non pagare i lavoratori perché fanno lo sciopero. E in terzo luogo chiederò un incontro urgentissimo alla commissaria per l’Industria che deve essere la nostra interlocutrice”. “Perché questa vertenza possa essere risolta – ha aggiunto – non ci devono essere lavoratori di serie A e di serie B. Non si possono sacrificare alcuni lavoratori per privilegiarne altri, così come non si può accettare che Terni sia privata dell’acciaio. Se accettiamo questo, consentiamo di infliggere un colpo molto forte all’economia italiana”.
Aggiornamento ore 13,55:
TAJANI Il vicepresidente dell’Europarlamento Antonio Tajani (Forza Itali) è sceso ad incontrare la delegazione dei lavoratori dell’Ast riuniti in presidio ed ha sostenuto che da un lato occorre sensibilizzare “la Commissione europea, dall’altro fare pressione sul governo tedesco perché intervenga sulla Thyssen e la Thyssen nella ristrutturazione deve assolutamente usare in Italia gli stessi criteri che usa in Germania. La politica dei due pesi e due misure non funziona”.
“Oggi – ha aggiunto Tajani – c’è un incontro della delegazione con me e Sassoli, poi con le commissioni parlamentari competenti e anche con gli europarlamentari stranieri. Solleciteremo anche la nuova Commissione Ue. Il problema fondamentale è fare in modo che ci sia un piano strategico della Thyssen uguale in tutta Europa, poi a lungo termine si devono cambiare le regole della concorrenza. L’Europa non può avere regole della concorrenza che impediscono alle nostre imprese di competere a livello globale”.
Secondo Tajani inoltre “il governo italiano deve fare pressione sul governo tedesco e sulla nuova commissione europea, visto che c’è il semestre di presidenza, affinché intervengano”. Mentre era in piazza Tajani è stato avvicinato da alcuni lavoratori, che ricordando il suo ruolo di ex commissario, hanno sottolineato le “responsabilità” del vecchio esecutivo nella situazione attuale, chiedendogli conto del suo operato passato (come commissario dell’Industria). Tajani ha risposto alle animate domande dei lavoratori, trattenendosi a parlare con loro circa un quarto d’ora.
SASSOLI “E’ importante che ci sia questa richiesta di attenzione. Perché a Terni si è verificata una grande ingiustizia. E’ l’Europa ingiusta che ha provocato questa vicenda. Nel momento di crisi si è fatto riferimento a una posizione dominante anacronistica. C’era un’azienda importante che voleva investire, che è stata rimandata indietro e quindi è riesploso il problema del lavoro”, così il vicepresidente dell’Europarlamento Davide Sassoli (Pd) in piazza ad accogliere i lavoratori dell’Ast, prima di incontrare una delegazione ristretta assieme all’altro vicepresidente Antonio Tajani (Fi).
Ha detto ancora Sassoli: “E’ questa Europa che non è adatta a rilanciare il lavoro, ad essere protagonista di una stagione diversa da quella del rigore. Quindi c’è una partita europea. I lavoratori hanno fatto bene a venire a Bruxelles, a richiamare tutti ad un’Europa che deve cambiare profondamente. Dall’altro lato c’è la questione della vertenza. Dobbiamo chiedere che l’azienda, e questa è la grande battaglia dei lavoratori, a cui ci sentiamo tutti molto legati, non disperda posti di lavoro e professionalità. A Terni non si fa un acciaio qualsiasi. Si fa un acciaio che è prezioso per Terni, per l’Italia, ma anche per l’Europa”.
FORENZA Anche l’europarlamentare Eleonora Forenza (Lista Tsipras) ha incontrato i lavoratori ed ha affermato: “Per l’Ast cercheremo di salvaguardare i posti di lavoro. Pensiamo che il governo italiano non abbia fatto abbastanza per salvaguardarli. L’Italia deve investire di più in siderurgia. Questo vale per gli impianti di Terni, Piombino, Taranto. E’ un asse strategico che va tutelato assieme al diritto al lavoro e alla salute. Noi oggi siamo con gli operai e speriamo di cominciare a costruire risposte serie per la loro condizione”.
Aggiornamento ore 17: SINDACO DI GIROLAMO Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha diffuso una nota in cui sottolinea la propria presenza a Bruxelles. Questo il testo del comunicato: “Come sindaco di Terni, come punto di riferimento per le istituzioni locali della vertenza Ast, oggi sono presente a Bruxelles, così come non ho mai mancato alcuno degli appuntamenti rilevanti di una vertenza che negli ultimi due mesi è divenuta arroventata per gli atti unilaterali della Ad di Ast ma che parte almeno dal 2013, quando sono andati a vuoto i passaggi di proprietà per l’intervento dell’antitrust. Ebbene in questa lunga stagione ho cercato di lavorare con dedizione e impegno per fronteggiare prima il clima di grande incertezza dovuto agli assetti proprietari e poi per contrastare un piano di ristrutturazione irricevibile nella forma e soprattutto nella sostanza.
Al di là delle interpretazioni in questi lunghi e faticosi mesi ho costantemente tenuto i contatti con il Governo e per quanto possibile con la proprietà, anche se siamo in presenza di una multinazionale e di un amministratore delegato che ha dimostrato di non ritenere il dialogo con il territorio elemento fondante di sane e costruttive relazioni industriali. In questi mesi non ho mai soffiato sul fuoco, né gettato acqua, a secondo le occasioni o peggio ancora le convenienze. Ho preso le manganellate, in altre occasioni le critiche, ho ascoltato la rabbia e la delusione di chi ha giustamente paura per il proprio futuro, e l’ho fatto sempre nell’intento di essere a servizio della città che amministro e rappresento, nello spirito di un impegno pubblico che vuole andare al di là di ogni interesse personale, anche solo di immagine.
Né pompiere, né incendiario e sempre massimo rispetto per quanto deciso dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali: non spetta a me dire quali devono essere le modalità di lotta in questa vertenza. Ho semplicemente sottolineato che i lavoratori e le loro famiglie stanno pagando un prezzo altissimo non solo per la mobilitazione, la tensione, ma anche dal punto economico perché si sono visti in maniera del tutto ingiustificata bloccare gli stipendi dall’azienda e contemporaneamente vedono sulla loro busta paga gravare una stagione di lotta. Auspicare che questa lotta che, ripeto ancora una volta vede la mobilitazione di tutta la città, possa essere portata avanti tutelando per quanto più possibile le buste paga non vuol dire chiedere di ammorbidire, fare retromarcia o altro ancora. Colgo l’occasione per auspicare anche che ci siano bel altre occasioni per polemizzare mediaticamente, interpretare virgole e sospiri, per evidenziare assenze che non ci sono state e mai ci saranno. La vertenza Ast è una questione troppo importante per prestarsi a strumentalizzazioni, di piccola o ampia portata, ma che in nessun caso fanno gli interessi di Terni”.
Aggiornamento ore 18: La manifestazione degli operai si avvia ora al termine. Un piccolo presidio è ancora in piazza Luxembourg, davanti alla sede del Parlamento europeo, in attesa delle ore 21, orario fissato per il rientro in autobus verso casa. Ai giornalisti che rivolgono loro delle domande, rispondono: “Per mantenere il nostro posto di lavoro siamo disposti a questo e a molto di più, non lo facciamo solo per noi. Lo facciamo anche per l’Italia”.
Aggiornamento ore 18,15: Una delegazione ristretta delle acciaierie Ast di Terni, accompagnata dal presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e dai vicepresidenti dell’Europarlamento Davide Sassoli (Pd) e Antonio Tajani (Fi) sono stati ricevuti da rappresentanti di gabinetto della nuova commissaria alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager. L’obiettivo della strategia è – dati tecnici alla mano – “lavorare sui punti deboli” della posizione della Thyssen, dimostrando che “non sta applicando il piano industriale come dovrebbe”, spiega Tajani in una riunione della delegazione di Ast con gli eurodeputati italiani all’Europarlamento. Al centro della questione, sta il fatto di riuscire a provare che la ristrutturazione della parte caldo dell’impianto ha un’impatto anche su quella a freddo. D’altra parte Sassoli, nel corso della stessa riunione al Parlamento Ue invita tutti gli eurodeputati delle forze in campo, che si sono dimostrati “compatti” sulla questione, a sottoscrivere un documento a sostegno di Ast Terni, da inviare, accompagnato da lettere alla commissaria Vestager per sensibilizzarla sul tema.
Aggiornamento ore 19,55: MARINI E DI GIROLAMO La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, al termine della riunione che si è svolta oggi a Bruxelles, dichiarano: “Auspichiamo che il Parlamento europeo approvi una risoluzione che impegni la Commissione europea a intervenire per il futuro dell’Ast di Terni e, con esso, dell’acciaio italiano ed europeo. Quelli di oggi sono stati incontri molto importanti”.
La presidente Marini e il sindaco spiegano di aver chiesto ai parlamentari europei impegni precisi: “Siamo consapevoli del ruolo e delle funzioni che le istituzioni europee possono svolgere nei confronti di ThyssenKrupp e per questo chiediamo un impegno forte. Dovete considerare che la vicenda dell’Ast riguarda un asset strategico per l’industria nazionale, ma ha un impatto ancora più pesante sull’economia e l’occupazione di una regione piccola come l’Umbria”.
“Va ricordato – hanno aggiunto – che Terni e le Acciaierie patiscono gli effetti della disattenzione che ha avuto la Commissione europea nella sua capacità di esercitare il potere di vigilanza, soprattutto nelle tribolate vicende dei passaggi di proprietà, da ThyssenKrupp a Outokumpu e da Outokumpu a ThyssenKrupp. Va posto inoltre il problema della politica industriale europea per il settore della siderurgia europea e dell’acciaio, poiché una quota del mercato europeo di ben il 33/35 per cento è occupata da produttori extraeuropei e questo sta indebolendo l’industria europea”.
Un altro aspetto che la presidente Marini e il sindaco Di Girolamo hanno posto è che “la vertenza Terni non riguarda solo le Acciaierie, ma tutto il sito integrato di cui fanno parte il Tubificio e le Fucine. Va anche rigettata la tesi di ThyssenKrupp secondo la quale il taglio delle produzioni a caldo determinerebbe un incremento della competitività del sito in quanto questo di fatto determinerebbe esattamente il contrario, condizionando le produzioni a freddo dell’acciaieria e a cascata anche del Tubificio e delle Fucine”.
“Non va inoltre sottovalutato un altro aspetto: ThyssenKrupp è una multinazionale europea e non è accettabile – hanno concluso – che la stessa multinazionale applichi regole diverse da uno stabilimento all’altro, come dimostra l’inaccettabile vicenda del mancato pagamento dello stipendio di ottobre ai lavoratori dell’Ast di Terni”.
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