Importante novità nel reparto di senologia dell’ospedale di Terni: dall’inizio di dicembre grazie a un esame istologico rapido ed accurato e all’uso di particolari tecniche di immunoistochimica, le donne sottoposte a biopsia del linfonodo sentinella per sospetto di cancro alla mammella non dovranno più aspettare settimane per avere l’esito dell’esame. L’esame istologico, infatti, diventa estemporaneo e ciò eliminerà l’angoscia dell’attesa del risultato ed eviterà anche di dover sottoporre le donne ad un secondo successivo intervento di linfectomia ascellare, nei casi in cui risulti necessario e cioè nel 22% dei casi a Terni, secondo i dati dal 2001 ad oggi.
Il responsabile della struttura dipartimentale di senologia, Alessandro Sanguinetti, spiega: “Fino allo scorso 3 dicembre le donne che effettuavano la biopsia del linfonodo sentinella per sospetto di cancro della mammella erano costrette ad aspettare, con grande ansia, fino a tre settimane l’esito dell’esame sul linfonodo estratto. Un’attesa angosciante che certo non faceva bene a quel 25% circa di donne che successivamente erano costrette ad un secondo intervento, ma anche a quel 75% per le quali l’esito risultava essere negativo. Ora quell’attesa sarà del tutto annullata. Bastano solo 30 minuti dall’asportazione del linfonodo per avere una risposta; la paziente resta sul letto operatorio per cui, ove se ne presenti la necessità, i chirurghi potranno procedere allo svuotamento del cavo ascellare, senza dover sottoporre la donna ad un altro intervento dopo almeno tre settimane”.
Al momento dell’intervento, asportato il tumore al seno, il chirurgo individua selettivamente il linfonodo passando sulla cute precedentemente contrassegnata, una sonda manuale per chirurgia radioguidata in grado di captare l’attività gamma emessa dal tecnezio radioattivo, e di tradurla in un segnale acustico. Su questa guida sonora il linfonodo viene rimosso attraverso una piccola incisione ed immediatamente inviato al patologo per l’analisi estemporanea. La risposta, che giunge in breve all’operatore, è inequivocabile grazie ad un esame istologico accurato che prevede almeno 30 sezioni sul pezzo e all’uso di tecniche di immunoistochimica. In caso di assenza di infiltrazione neoplastica ed in presenza di micro-metastasi (< 2mm), si può soprassedere al prelievo dei restanti linfonodi ascellari.