C’è una situazione “di impatto olfattivo non trascurabile” nelle zone industriali di Nera Montoro e San Liberato, anche se il fenomeno “interessa in maggiore misura aree del territorio scarsamente popolate” e non comporta rischi per la salute: è quanto emerge da uno studio svolto da Arpa e Provincia di Terni, in collaborazione con il Politecnico di Milano, presentato oggi a Narni. L’indagine – condotta attraverso tavoli tecnici, sopralluoghi e prelievi di campioni gassosi – ha visto il coinvolgimento delle aziende della zona interessate dallo studio, in particolare Adica, Alcantara, Bayer Sheet Europe e Uniplast a Nera Montoro; Ondulit e SCB a San Liberato; Depuratore Narni fumaria, Sgl Carbon e Tarkett a Narni Scalo.
In base ai risultati dello studio i maggiori responsabili della dispersioni di odori sono risultati essere l’impianto di depurazione dell’Alcantara – che produce un impatto olfattivo importante su un’ampia zona circostante – e la Scb, sebbene nel caso di quest’ultima l’impatto sia limitato dalla bassa frequenza di funzionamento. L’analisi della direzione dei venti, tuttavia, evidenzia come tali impatti interessino in maggiore misura aree del territorio scarsamente popolate.
A Narni Scalo, invece, sebbene gli impianti oggetto dello studio generino un impatto olfattivo sul territorio circostante, questo è comunque piuttosto ridotto. Secondo il modello, infatti, le concentrazioni di picco dell’odore non raggiungono valori elevati né nel caso di Tarkett né del depuratore.
L’assessore all’Ambiente del Comune di Narni, Alfonso Morelli, ha sottolineato “l’utilità di tali strumenti di conoscenza in un territorio come quello narnese, caratterizzato da una realtà industriale e produttiva importante, in un’ottica di programmazione e pianificazione del territorio”.