Terni, Casapound: ”Menzogne di Rete antifascista, nostro militante aggredito ma nessun coltello”

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foibe Casapound TerniIeri Rete antifascista ternana aveva denunciato il fatto che un proprio membro fosse stato minacciato con un coltello da un militante di Casapound. Oggi il movimento neofascista replica fornendo una versione dei fatti completamente differente e negando che il proprio militante abbia tirato fuori un coltello.

Scrive in una nota responsabile del nucleo ternano di Cpi, Piergiorgio Bonomi: Evidentemente il nervosismo dovuto alla riuscitissima manifestazione di CasaPound Italia e ai successi ottenuti dal movimento a Terni comincia a farsi sentire, così dopo l’aggressione premeditata in cui un nostro iscritto è rimasto ferito, la rete antifascista ora si inventa fantomatiche minacce con i coltelli. La realtà dei fatti è questa: dopo la manifestazione per le vittime delle Foibe un nostro iscritto e padre di famiglia si trovava con i suoi cinque figli a Piazza della Repubblica per far giocare i bimbi mascherati, quando è stato riconosciuto dallo stesso ‘disturbatore’ delle fiaccolata sorpreso a scattare fotografie per schedare i presenti, che lo ha chiamato in disparte, lo ha minacciato e gli ha dato un pugno. Un’aggressione in piena regola, avvenuta in pieno giorno e davanti alla moglie e ai figli piccoli, dalla quale il nostro tesserato si è legittimamente difeso. Subito dopo il nostro iscritto è andato all’ospedale dove si è fatto controllare la ferita, dichiarata guaribile in 5 giorni, e dove sono stati visitati anche la moglie ed i bambini, che erano in forte stato di shock per aver assistito alla scena”.

“Nessun coltello quindi – aggiunge Bonomi nella nota – si tratta solamente dell’ennesima invenzione degli esponenti della rete antifascista per infangare l’immagine di CasaPound Italia, che, dal canto suo, continuerà a rispondere a queste falsità a suon di querele. Inoltre, chiederemo in consiglio comunale come sia possibile che una associazione che usa la pratica della violenza fisica e verbale, che non si fa scrupoli ad aggredire una persona davanti ai figli, che oltraggia i morti delle foibe in barba alle leggi vigenti, che alza la tensione in città con minacce esplicite, possa usufruire del comodato ad uso gratuito di una struttura in Via Del Lanificio, struttura che invece potrebbe essere data ad altre associazioni socialmente utili che ad oggi pagano l’affitto altrove”.

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