Il 3 marzo la Sii di Terni staccherà l’acqua a circa 70 nuove abitazioni di strada di Santa Maria Maddalena e via dei Pressio Colonnese a causa di un contatore di cantiere che la ditta appaltatrice non ha mai regolarizzato. Dal 2011 ad oggi i vertici della Sii spiegano di aver tentato in tutti i modi di convincere la ditta proprietaria a regolarizzare il contatore che serve le utenze senza però ottenere risultati. In questo modo i titolari delle abitazioni, non per loro scelta, utilizzano l’acqua pubblica senza pagare bollette ormai da tre anni: per la Sii è un mancato introito di circa 60mila euro “che rischia di ripercuotersi su tutti coloro che invece pagano regolarmente la bolletta”.
Il contatore di cantiere che la Sii aveva concesso alla ditta appaltatrice per eseguire i lavori, non è mai stato sostituito da un regolare allaccio civile. Tale contatore, attualmente di proprietà della medesima ditta che ha eseguito le opere, non risulta in regola perché le reti e i servizi, compresi quelli idrici, risultano alla Sii non essere mai stati consegnati al Comune e non si è ancora riusciti a chiarire se il cantiere sia tuttora aperto oppure chiuso. Questa situazione non ha consentito ancora alla Sii di prendere in carico le reti idriche e fognarie e la ditta appaltatrice, non avendo mai pagato, risulta insolvente.
Dal 2011 ad oggi la Sii spiega di aver cercato ripetutamente di sanare la situazione, offrendo transazioni vantaggiose senza ricevere mai risposte positive. Purtroppo in questa situazione chi rischia di rimetterci sono i residenti. Il direttore generale Paolo Rueca dichiara: “Siamo perfettamente coscienti che l’acqua è un bene primario, ma chi ha responsabilità su questa vicenda deve assumersele in pieno e rapidamente per tutelare i cittadini. Abbiamo proposto ripetutamente accordi e transazioni ed abbiamo anche inviato avvisi di distacco, senza peraltro mai eseguirli, ma non siamo mai riusciti a trovare la disponibilità della controparte. Nel frattempo abbiamo anche proposto soluzioni ponte con contratti di gestione in via straordinaria in attesa delle regolarizzazioni ma anche in questo caso i tentativi sono andati a vuoto”.
L’ultimo atto della vicenda è stata la notifica legale inviata dalla Sii alla ditta esecutrice dei lavori e alla società di gestione condominiale il 5 febbraio scorso, a seguito della quale si è svolto un incontro fra i responsabili della Sii e la controparte. La Sii ha proposto un piano di rientro con una transazione a 36mila euro, anziché 60mila, spalmata su 6 rate ed equivalente ad un ricalcolo tariffario relativo al profilo di utenza domestico-residente. La Sii ha chiesto anche il completamento dei lavori di installazione di cinque contatori condominiali.
“Nonostante la nostra ampia disponibilità – afferma il dg Rueca – anche in questa circostanza non abbiamo rilevato un’altrettanta disponibilità a transare, pertanto a questo punto, se non interverranno fatti nuovi in tempi brevi, non abbiamo purtroppo altra scelta. Ribadiamo che non siamo gendarmi e infatti il tempo di attesa di tre anni certifica e conferma la nostra impostazione. C’è però la necessità di chiudere la vicenda per ribadire uno standard unico di gestione che garantisca il servizio e tuteli i diritti di tutti gli utenti, compresi quelli coinvolti, loro malgrado, in questa complicata vicenda”.