Il modus operandi è sempre lo stesso: un uomo telefona ad un’anziana, si presenta come un avvocato (o come un maresciallo dei carabinieri), spiega che il figlio della donna ha avuto un incidente stradale o un altro problema e che per farlo uscire di prigione occorre una certa cifra (diverse migliaia di euro). Questa truffa è stata compiuta a Terni almeno tre volte negli ultimi due mesi, presumibilmente dallo stesso truffatore che complessivamente ha sottratto alla vittime circa 25 mila euro. Nei giorni scorsi è stato messo in atto l’ennesimo tentativo della stessa truffa ma questa volta la vittima designata non ha abboccato.
Il truffatore aveva scelto una signora ternana di 78 anni, l’ha chiamata presentandosi come avvocato del figlio e dicendo che avrebbe dovuto pagare 4.000 euro per farlo uscire di prigione. La signora, tutt’altro che sprovveduta, ha preso tempo, ha fatto parlare l’uomo e gli ha dato appuntamento a casa sua per consegnarli il denaro richiesto. Nell’attesa, però, ha telefonato al 113, spiegando alla polizia di Stato che cosa le era successo e chiedendo informazioni sul presunto arresto del figlio (che ovviamente non era mai avvenuto). Dopo pochi minuti, agenti in borghese erano a casa sua, ad aspettare insieme a lei l’arrivo dell’avvocato, che però non è mai arrivato: probabilmente aveva intuito che la signora non era caduta nella trappola.
La questura di Terni rinnova l’invito, soprattutto alle persone anziane, a non aprire mai la porta di casa a sconosciuti, a chiamare – in caso di telefonate sospette – i parenti o i figli per sincerarsi della loro salute, oltre alle forze dell’ordine e soprattutto a non consegnare mai denaro o gioielli.