Un curriculum da fuorilegge violento e privo di scrupoli. Amine Aassoul, il 29enne marocchino che giovedì notte ha ucciso senza motivo il giovane ternano David Raggi, ha un passato da criminale. Proprio per i suoi crimini commessi nelle Marche, era stato arrestato due volte e infine espulso dall’Italia. Ma era rientrato sbarcando a Lampedusa ed aveva presentato domanda di asilo politico.
Amine Aassoul, detto Aziz, era un componente di una banda che nel 2007-2008 mise a segno molti scippi ai danni delle anziane Fermo e Porto San Giorgio. L’omicida di David fu accusato anche di decine di rapine, tra cui una particolarmente violenta in cui picchiò brutalmente un prete nella chiesa di San Giorgio per poi portare via i soldi che aveva.
I crimini commessi nelle Marche era costati ad Amine Aassoul due arresti compiuti dalla polizia di Fermo, allora diretta da Giuseppe Taschetti che oggi è a capo della squadra volante di Terni. Era quindi stato espulso dall’Italia. Come emerso già poche ore dopo l’orribile omicidio, il marocchino era però rientrato nel nostro Paese sbarcando a Lampedusa e presentando richiesta di asilo politico. Richiesta che era stata respinta ma Aassoul aveva presentato ricorso: in attesa della nuova decisione, non poteva essere espulso.
Il 29enne viveva da circa un anno a Terni, ospite a casa della madre, una donna residente da oltre 20 anni in città, sposata con un ternano e descritta come una persona perbene, una lavoratrice che non ha mai avuto problemi con la giustizia.
Intanto è stato fissato per lunedì l’interrogatorio di garanzia. Giorno in cui sarà probabilmente eseguita anche l’autopsia su David Raggi.
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