Se ne parla da tempo e alcuni, non apprezzando le vele nere, l’hanno ribattezzata piazza Batman, altri hanno invece lodato la riqualificazione. Ieri sera la tanto discussa piazza dell’Olmo è stata inaugurata. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e dall’architetto progettista, Alessio Patalocco.
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TERNI CITTA’ FUTURA E’ critico il giudizio di Terni Città Futura secondo cui si è di fronte ad una “piazza discoteca”. Il comunicato dell’associazione:
“Molte le critiche alla nuova Piazza dell’Olmo, alcune anche goliardiche e risibili, che però ben evidenziano la generale contestazione dell’intervento.Non intendiamo esprimere un giudizio estetico in merito, che sarebbe inficiato dai gusti personali ma riflettere sulla portata di tutta l’operazione. Abbiamo già evidenziato alcune carenze riscontrate nell’esecuzione dei lavori (ad esempio i led circolari che si sposano a fatica con la scansione quadrangolare della pavimentazione, così come la poco chiara e fallimentare operazione legata agli sponsor o la differenza tra ciò che era stato progettato e il realizzato).Ci dicono che si tratta del primo esempio di trasformazione partecipata di uno spazio urbano della nostra città, ma a parte il “dono” del progetto da parte di un giovane architetto, di partecipazione ne abbiamo vista davvero poca; ad esempio non sono stati coinvolti i residenti e scorrendo i nomi dei finanziatori non troviamo neppure i locali che si affacciano sulla piazza, i maggiori beneficiari di tutta l’operazione.Il progetto non è stato di certo esposto preventivamente alla vista dei cittadini, ne tanto meno è stato possibile alla collettività esprimere un giudizio preventivo su di esso, se non limitato a pochi e ristretti momenti.
L’idea che è prevalsa è di una riqualificazione di quella piazza in funzione esclusivamente degli esercizi commerciali che vi si affacciano, dove la socializzazione è finalizzata sopratutto al consumo molto spesso di alcolici. Ormai da qualche anno questa zona della città è interessata dalla cosi detta “movida”, termine che definiva la ritrovata vitalità artistica, culturale e mondana della Madrid post franchista, ma oggi usato per identificare il bivacco notturno dei giovani a zonzo tra i locali, con la consumazione di gran quantità di alcolici e spesso droghe (come dimostrano i recenti dati sul consumo delle droghe sintetiche, quelle da “sballo” del fine settimana) Il nuovo aspetto architettonico della piazza si pone l’obbiettivo di cristallizzare tutto questo, con una trasformazione che ha l’aspetto di una installazione artistica pensata esclusivamente per uso serale e notturno dello spazio, trasformando di fatto tutta la piazza in un unico grande locale a cielo aperto.
La socializzazione viene declinata solo nella forma commerciale del riunirsi attorno al consumo favorendo uno sfruttamento esclusivamente economico dello spazio pubblico. Apprezziamo la nuova vivacità del centro cittadino nella sua versione notturna, ma questa andrebbe valutata anche nel rispetto di chi abita in questi luoghi, che non può essere ostaggio delle sole esigenze dei locali commerciali.
Ciò che ci dispiace di più è che si rinunci (ed è grave che lo faccia una Amministrazione Comunale) a fornire modelli alternativi di socialità, lasciando come unico svago per i giovani quello dell’abuso molto spesso di alcool e non raramente di droghe.
Impensabile ad esempio prevedere nello stesso luogo anche uno spazio per i bambini, un possibile uso ludico della piazza o uno spazio di sosta per le persone più anziane? La nuova piazza non tiene assolutamente conto di una possibile funzione anche diurna… la stessa di giorno sembra uno di quegli stessi locali notturni chiusi, con le sedie accatastate. Si favorisce il contemporaneo ovvero il contingente e l’immediato, ignorando di fatto la possibilità di fornire spunti e altri utilizzi flessibili dello spazio pubblico, ignorandone i valori storici ed ambientali, fornendo un solo modello univoco e rigido di utilizzo”.