E’ passato un’anno dalla terribile tragedia dell’hotel Rigopiano, dove persero la vita 29 persone, tra cui il 33enne ternano Alessandro Riccetti.
In occasione del primo anniversario della tragedia, il Comitato delle vittime, con la collaborazione della Pro Loco di Penne e il patrocinio del Comune, ha organizzato una intensa giornata di ricordo al Palazzetto dello Sport della stessa Penna Penne, scelto non solo perché rappresenta una delle poche strutture in grado di accogliere tutti coloro che parteciperanno alla commemorazione, ma anche perché un anno fa fu la base logistica dei soccorritori.
La commemorazione inizierà questa mattina con un momento di preghiera collettiva nel punto in cui sorgeva l’hotel ed oltre alla deposizione dei fiori, ci sarà anche una fiaccolata, con arrivo presso la chiesa di Farindola, dove l’arcivescovo di Pescara, Tommaso Valentinetti celebrerà una messa in onore delle vittime.
Alle 14.30 inizierà la commemorazione al palazzetto con lo stesso arcivescovo che darà la benedizione alle 29 piantine di leccio, una per ogni vittima, piantante presso la Cittadella dello sport. In chiusura, dopo gli interventi di diverse personalità, intorno alle ore 18, ci saranno i canti della corale “Monte Camicia” di Penne.
Alla cerimonia parteciperà anche l’amministrazione comunale ternana, rappresentata dall’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Corradi, la cui presenza, secondo il sindaco Leopoldo Di Girolamo “serve a far sentire, alla famiglia di Alessandro, l’affetto della comunità, vuole essere un messaggio di vicinanza e un sostegno concreto in ogni circostanza ad iniziare dalla ricerca di giustizia.”
“In questo momento di immenso dolore – ha aggiunto il sindaco – desidero esprimere il calore, la solidarietà e l’affetto ai suoi cari, non solo da parte dell’Amministrazione comunale, ma di tutta la comunità ternana. Abbraccio personalmente la mamma, signora Antonella, i fratelli e tutta la famiglia di Alessandro, un bravo e dinamico ragazzo della nostra città. Un giovane di Terni che, nonostante lavorasse fuori, era rimasto fortemente attaccato alla sua famiglia e alla propria terra. Un ragazzo con tanta voglia di fare, di viaggiare, con competenze e conoscenze”.