Nel giro di poche ore, polizia e carabinieri in un’azione congiunta, hanno arrestato gli autori della sparatoria avvenuta ieri mattina in via Proietti Divi: si tratta di due cittadini albanesi di 28 e 34 anni, tutti e due residenti a Terni e pieni di precedenti penali, che avevano intenzione di uccidere il connazionale e non solo di gambizzarlo come emerso in un primo momento. Il più giovane in particolare ha un curriculum da vero criminale senza scrupoli, arrestato già tre volte ma ancora residente nella Conca.
Le indagini sono partite immediatamente, dopo che i carabinieri, competenti per territorio, sono arrivati ieri mattina alle 7.30 sul luogo della sparatoria, chiamati da una signora allertata proprio dalla vittima, che nonostante una ferita alla gamba, era riuscito a chiedere aiuto. L’uomo colpito, un operaio albanese di 35 anni, residente a Terni, con precedenti di polizia per violenza domestica, ha raccontato di essersi recato sul luogo di lavoro ma appena sceso dal furgoncino, due uomini sono sbucati da dietro le auto in sosta, uno di loro gli ha puntato la pistola al volto ed ha chiesto all’altro complice se era il caso di sparargli: al cenno affermativo ha premuto il grilletto ma l’arma si è inceppata per due volte. Al terzo tentativo però il colpo è partito, l’operaio è stato colpito alla gamba destra e prima di cadere a terra ha visto i due allontanarsi a bordo di un’auto grigia e li ha riconosciuti. Si trattava di due individui già noti alle forze dell’ordine, soprattutto alla squadra mobile che li aveva arrestati in diverse occasioni.
Gli agenti si sono messi sulle loro tracce e avvalendosi anche della moderna tecnologia, in breve tempo sono riusciti localizzare uno dei due – il più giovane, l’autore materiale della sparatoria – a Roma, nel quartiere Casilino. Con la collaborazione del commissariato di zona, lo hanno individuato in una traversa di Torre Spaccata e l’hanno arrestato. Un’azione, rapida, fulminea, che non gli ha dato il tempo di reagire. I poliziotti con indosso i giubbetti antiproiettile conoscevano infatti la pericolosità dell’individuo, ritenevano potesse essere armato e quindi hanno dovuto agire con estrema cautela e perizia anche per non mettere in pericolo i passanti.
Contestualmente, i carabinieri arrestavano a Terni il complice. I militari lo hanno fermato in zona acciaieria: era in compagnia della moglie e stava andando a riprendere in un’officina meccanica l’auto utilizzata per commettere il tentato omicidio e di sua proprietà, lasciata lì alle ore 08.30, come riferito dai meccanici, quindi poco dopo l’agguato e probabilmente per cercare di crearsi un alibi.
Il cittadino albanese arrestato ieri dalla polizia è lo stesso che il 14 aprile 2012 a Borgo Rivo aveva ingaggiato una sparatoria con gli agenti prima di essere arrestato perché trovato in possesso di 2 chili di cocaina. A ottobre 2012 era stato arrestato sempre dalla squadra antidroga, per il possesso di 110 grammi di cocaina. Sottoposto in seguito alla misura degli arresti domiciliari, era stato arrestato una terza volta, in questo caso dai carabinieri, per evasione. Disoccupato e privo di permesso di soggiorno, non è stato ancora possibile espellerlo dall’Italia, in quanto sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Terni fino alla data del processo.
Anche il complice, regolare in Italia, era già stato arrestato dall’antidroga, esattamente lo scorso febbraio per spaccio di cocaina.
Ora il più giovane si trova rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli, l’altro a Sabbione. Gli inquirenti proseguono le indagini per stabilire il movente del tentato omicidio. Solo l’arma inceppata ha infatti salvato dalla morte l’operaio albanese.
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